A fine novembre 2018, l’Unesco ha inserito l’Arte dei muretti a secco nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’Umanità.
Il post originale pubblicato su Twitter si può vedere in questo link:
https://ich.unesco.org/en/RL/art-of-dry-stone-walling-knowledge-and-techniques-01393
I paesi europei con cui l’Unesco si congratula sono otto: Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.
Il testo è tradotto più o meno così.
L’arte del “dry stone walling” riguarda tutte le conoscenze legate alla costruzione di strutture di pietra accatastando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, la terra secca.
Le strutture in pietra a secco, sono distribuite nella maggior parte delle aree rurali – principalmente in terreni scoscesi – sia all’interno che all’esterno degli spazi abitati, sebbene non siano sconosciuti nelle aree urbane.
La stabilità è assicurata dall’attenta selezione e dal posizionamento delle pietre e le strutture in pietra a secco, hanno modellato numerosi e diversi paesaggi, formando vari modi di abitazione, agricoltura e allevamento.
Tali strutture testimoniano i metodi e le pratiche utilizzate dalle persone dalla preistoria ad oggi, per organizzare il loro spazio di vita e di lavoro, ottimizzando le risorse naturali e umane locali.
Svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle frane, delle inondazioni e delle valanghe e nella lotta all’erosione e alla desertificazione della terra, aumentando la biodiversità e creando condizioni microclimatiche adeguate per l’agricoltura.
Testimoni e praticanti sono le comunità rurali, al cui interno l’arte del dry stone walling è profondamente radicata, così come i professionisti, nel settore delle costruzioni.
Le strutture in pietra a secco sono sempre realizzate in perfetta armonia con l’ambiente e la tecnica esemplifica un rapporto armonioso tra uomo e natura.
La pratica viene tramandata principalmente attraverso l’applicazione pratica, adattata alle condizioni particolari di ogni luogo.
Insieme al post si può ammirare un video con i contributi dei vari paesi nominati.
Dal 2010 in avanti sono stati nominati Patrimonio dell’Umanità i seguenti elementi immateriali italiani o transnazionali:
2008 – Opera dei Pupi siciliani e Canto a tenore sardo
2012 – Saper fare liutaio di Cremona
2013 – Dieta mediterranea
2013 – Feste delle Grandi Macchine a Spalla
2014 – Vite ad alberello di Pantelleria
2016 – Falconeria
2017 – L’Arte del pizzaiolo napoletano
Dopo i muri a secco sono stati nominati:
2019 – Perdonanza Celestiniana
2019 – Alpinismo
2019 -Transumanza
2020 – L’arte delle perle di vetro
2020 – L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia